Cataratta

INTRODUZIONE E DEFINIZIONE

La cataratta è un serio disturbo della vista che affligge milioni di persone.

Può interessare qualsiasi età, ma la cataratta senile, come i capelli grigi, è parte normale del processo di invecchiamento.

Si può riscontrare evidenza di cataratta nel 96% dei pazienti sopra i 60 anni. Non tutti ovviamente necessitano di un intervento chirurgico.

La maggior parte dei casi presenta una lenta evoluzione che non provoca alcun deterioramento della visione per molti anni. Le moderne tecniche di chirurgia della cataratta consentono al chirurgo di ottenere una riabilitazione visiva molto soddisfacente.

Si definisce cataratta l’opacizzazione del cristallino trasparente all’interno del bulbo oculare. Il cristallino è come una lente d’ingrandimento biconvessa, situata dietro al diaframma irideo, che ha lo scopo di focalizzare sulla retina le immagini che attraversano la pupilla. E’ costituito da una parte centrale detta nucleo attorno al quale si stratifica la parte corticale, il tutto avvolto in una capsula trasparente. E’ una lente elastica e su sollecitazione del muscolo ciliare può appiattirsi o ispessirsi modificando quindi il potere di messa a fuoco. Questo meccanismo si chiama accomodazione e ci consente di focalizzare continuamente le immagini alle più svariate distanze.

La graduale perdita della capacità di accomodare si definisce presbiopia ed è un fenomeno naturale che comincia a manifestarsi, nel soggetto normale, fra i 40 e i 45 anni con la progressiva difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti molto vicini e con la necessità di aumentare la distanza di lettura.

La patologia più frequente che interessa il cristallino sono le modificazione della sua trasparenza (cataratta).

Tuttavia il cristallino può essere colpito da malformazioni congenite che vanno dalla totale assenza, alle alterazioni di forma (coloboma, lenticono, sferofachia) e di grandezza (microfachia, microsferofachia). Talora si verificano degli spostamenti del cristallino dalla sua sede normale a causa di fattori congeniti (S. di Marfan, S. di Weill-Marchesani, Omocistinuria, Iperlisinemia, ectopia lentis familiare, aniridia) oppure acquisiti (trauma, miopia elevata, tumori uveali anteriori, ciclite cronica, cataratta ipermatura, sifilide).

Cataratta

SINTOMI DELLA CATARATTA

Nel neonato affetto da cataratta congenita densa può essere presente un riflesso biancastro della pupilla (leucocoria) o delle oscillazioni del bulbo oculare (nistagmo). I bambini, se non in casi rarissimi, non si lamentano del disturbo principale che invece è alla base della diagnosi della cataratta dell’adulto: la riduzione visiva.

Quando il cristallino si opacizza le immagini dell’occhio colpito possono apparire sfuocate, avvolte nella nebbia, talvolta sdoppiate, con i colori sbiaditi.

La cataratta si manifesta a volte con aloni attorno alle luci o con sensazione di abbagliamento causato dalla luce forte o dai fari delle auto di notte. La necessità di cambiare frequentemente la gradazione degli occhiali può dipendere dalle modificazioni della refrazione provocate da una cataratta. La recuperata capacità di leggere senza gli occhiali può essere legata alla miopizzazione provocata da una cataratta nucleare, come pure la riduzione di una ipermetropia preesistente. Al contrario altre forme di cataratta (corticali posteriori) possono provocare una difficoltà alla lettura.

SINTOMI CATARATTA

TRATTAMENTO DELLA CATARATTA

Il trattamento della cataratta è esclusivamente chirurgico ed è quello maggiormente eseguito nel mondo.

Attualmente consiste nella rimozione della cataratta con microsonde attraverso microincisioni corneali e nell’impianto di un cristallino artificiale iniettabile.

L’intervento viene eseguito in sala operatoria ma in regime ambulatoriale; richiede una anestesia superficiale tramite l’instillazione di alcune gocce di collirio; dura pochi minuti; è eseguibile a qualsiasi età; non richiede la sospensione delle terapie generali del paziente, neanche quelle anticoagulanti; consente il ritorno alle consuete abitudini di vita in poche ore.

COMPLICANZE DELL’INTERVENTO DI CATARATTA

Innanzitutto bisogna riconoscere che le complicanze dell’intervento di cataratta sono inversamente proporzionali all’abilità ed all’esperienza del chirurgo.

Possono essere intraoperatorie, soprattutto nelle cataratte complicate da altra patologia, e quindi richiedere un tempo maggiore di intervento oppure manovre particolari (rottura capsula posteriore, prolasso irideo, prolasso vitreale, caduta di frammenti di cataratta nel vitreo, emorragie coroideali, ecc.). Generalmente queste complicanze sono dominabili con appropriate manovre del chirurgo.

Possono essere post-operatorie e sopravvenire anche dopo un intervento eseguito a regola d’arte (ipertono, edema corneale, infezioni endobulbari). Queste ultime complicanze sono generalmente rimediabili soprattutto se diagnosticate ed affrontate tempestivamente. Tuttavia, ma per fortuna molto raramente, le complicanze più serie possono condurre alla perdita della funzione visiva.

FAQ

DOMANDE E RISPOSTE SULLA CATARATTA

1 Cos'e' il cristallino?

Il cristallino è una parte dell’occhio che contribuisce a mettere a fuoco le immagini sulla retina. La retina è un sottile strato di tessuto nervoso sensibile alla luce che invia segnali visivi al cervello. Il cristallino ha la forma di una lenticchia e si trova dietro all’iride, la parte colorata dell’occhio. Nel processo di messa a fuoco, il cristallino cambia la sua forma diventando più spesso quando osserviamo gli oggetti vicini e più sottile quando osserviamo gli oggetti lontani.

2 Cos'è la cataratta?

Il cristallino è composto principalmente di acqua e proteine. Queste sono orientate in modo tale da mantenerlo trasparente per permettere il passaggio della luce verso la retina. Queste proteine possono, per alterazioni del contenuto acquoso del cristallino creare degli agglomerati che sono meno trasparenti. Con il tempo, questi possono aumentare provocando l’insorgenza di cataratta e quindi un annebbiamento della visione.

Sebbene la ricerca stia facendo molti progressi, nessuno conosce con precisione le vere cause della cataratta. Si sa che vi sono fattori di rischio come il fumo o il diabete e si sa che alcune cataratte sono legate ad alterazioni di vitamine e minerali.

Alcune proteine potrebbero comunque alterarsi semplicemente a causa dell’età. Numerosi studi sono in corso per cercare farmaci o sostanze che potrebbero prevenire la cataratta, ma non hanno ancora prodotto risultati soddisfacenti.

3 Quali sono i sintomi della cataratta?

I sintomi più comuni sono:

  • visione annebbiata o sfuocata
  • problemi visivi con le luci, per esempio i fari delle macchine che ci vengono incontro, o i lampioni di strada, o aloni attorno alle lampadine o al sole.
  • alterata visione dei colori
  • visione doppia
  • necessità di cambiare frequentemente la prescrizione degli occhiali.

Tuttavia questi sintomi possono essere anche indicativi di altre patologie oculari, per cui se il paziente ne presenta alcuni, dovrebbe effettuare una visita da un oculista per accertarne la causa.

Le cataratte in fase iniziale possono non provocare alcun sintomo e tendono a svilupparsi lentamente cosicché la perdita visiva è di solito graduale, non improvvisa. Alcuni pazienti noteranno un miglioramento della propria visione per vicino o di poter fare a meno degli occhiali per lontano.

4 Quali sono i diversi tipi di cataratta?

Cataratta senile: la maggior parte delle cataratte è legata all’età.

Cataratta congenita: alcuni neonati presentano una cataratta alla nascita o ne sviluppano una poco dopo. Se si pensa che la cataratta possa alterare la visione del neonato questa necessita di un trattamento immediato.

Cataratta complicata: alcune cataratte si sviluppano facilmente in pazienti che hanno altri problemi generali, come il diabete o che necessitano di terapie prolungate con cortisone, oppure pazienti con altre malattie oculari come glaucoma, uveiti, retinopatie.

Cataratta traumatica: una cataratta può svilupparsi subito dopo un trauma o anche anni dopo.

5 Come si fa la diagnosi di cataratta?

La diagnosi di cataratta si fa durante una visita oculistica completa che comprende fra l’altro:

determinazione del visus per lontano e per vicino; esame del cristallino alla lampada a fessura con pupilla dilatata, tonometria ed esame della retina.

6 Come si cura la cataratta?

Per le cataratte iniziali può essere sufficiente cambiare frequentemente gli occhiali o semplicemente aumentare l’illuminazione. Quando questo non è più sufficiente, l’intervento chirurgico è l’unico trattamento efficace. Il chirurgo rimuove il cristallino opaco e lo sostituisce con uno trasparente di materiale plastico.

La cataratta deve essere operata solo se provoca una alterazione della vista tale da interferire con le normali attività del paziente. E’ il paziente che decide se e quando fare l’ intervento. Se la cataratta è presente in entrambi gli occhi, il chirurgo non li opererà nella stessa seduta, ma prima farà quello con cataratta più avanzata. Raramente la cataratta può essere rimossa per permettere all’ oculista di esaminare ed eventualmente trattare alterazioni retiniche quali la degenerazione maculare o la retinopatia diabetica. Dopo l’intervento per cataratta può essere necessario usare occhiali per lontano e/o per vicino per una precisa messa a fuoco degli oggetti.

La chirurgia della cataratta è una delle operazioni più comuni effettuate al mondo, ed anche una delle più sicure ed efficaci.

Più del 90% dei pazienti operati ha una visione dopo l’ intervento migliore di quella precedente. Tuttavia, talvolta, anche con interventi eseguiti a regola d’ arte la visione può non essere così buona come prima dell’ insorgere della cataratta.

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